Dopo la partenza le prime 5 ore di volo sul piccione di ferro sono state anche piacevoli, anche perché il tizio dei posti, intuito che eravamo in viaggio di nozze (“ma siete in luna di miele?” – non sentivo questa frase dal 1850…) ci ha riservato due posti vicino al finestrino, senza nessuno vicino, quindi viaggio abbastanza larghi. Una volta atterrati a Dubai, ci siamo subito scontrati con la cultura locale. Abbiamo deciso di darci alla pazza gioia e di prendere due bottiglie di acqua e al kebabbaro che le vendeva in aeroporto, ho chiesto se potevo pagare in euro. Dal sorriso che mi ha rivolto, dovevo capire che c’era la fregatura, ma all’una di notte (ora di Dubai), non ci ho fatto tanto conto. Prendo il resto, e noto che gli euro di ritorno hanno una forma strana: infatti sono diram (moneta locale).