Veramente un bellissimo spettacolo di colori, e di freddo: appena calato il sole, nel giro di 20 minuti eravamo già prossimi ai 6 gradi. Così, per scaldarci un pelo, e considerato che il più vicino centro abitato, con più di 50 case è a 400 km, abbiamo deciso di fare un salto a cena nel Resort locale, dove la scelta era tra un ristorante al chiuso con 40 minuti di attesa, e un wok da asporto non gestito da cinesi.
Ed ecco all’improvviso uno sconosciuto: Stiamo aspettando che siano pronti gli spaghetti, e dal wok viene riempito il primo scatolotto con un misto di roba a fili, il tipo chiude lo scatolotto e inizia a scrivere la parola “pollo”. Ed ecco Pollo, alla terza lettera, da dietro inizia a urlare: “Guarda che bravo! Sta scrivendo giusto il mio nome”.
Come da ottima tradizione, alle 21 eravamo già sotto le coperte a fare la nanna, visto che domani abbiamo in programma di vedere l’alba al sasso.