Così nel giro di mezz’ora abbiamo recuperato i seguenti generi di prima necessità: scottex, tovaglioli, spugna per lavare i piatti, pacco di pasta, detersivo per i piatti, salviette swiffer umidificate, detersivo per vestiti, bottiglia di olio d’oliva, tovaglioli di carta, nesquick, bottiglione di acqua, carta igienica, sale, pepe, pacco di riso, sacchetti per l’immondizia, sacchetti con chiusura, filtri per caffè, panni per pulire, vitamina C, pop corn da microonde, detergente per i piatti e un pacco di pringles. Il tutto praticamente sigillato (ovviamente il swiffer per pulire i pavimenti era stato cominciato, ma tanto mica si mangia).
Così dopo solo 5 ore di attesa, insieme al ricco bottino, ci viene finalmente consegnato il nostro camper: un bestione di quasi 8 metri capace di ospitare fino a 6 persone dotato di tutti i comfort: frigo, freezer, aria condizionata, riscaldamento, forno a microonde, televisione, zanzariere a tutte le finestre, forno a gas, doccia, acqua calda. Ringalluzziti ci buttiamo in strada, per scoprire dopo 100 metri che le mappe del nostro navigatore, sono rimaste al sicuro nel computer di casa, che ovviamente è dall’altra parte dell’Atlantico. Così torniamo indietro e noleggiamo il navigatore.
A questo punto le ore di ritardo sono diventate 6, ma non demordiamo e ci fiondiamo a tutta velocità verso il primo campeggio. Ed è qui che nasce l’oggetto della mail.
Il mostruoso motore 4600 cc (benzina) di cilindrata del camper che appena acceso aveva intimorito tutti nel raggio di 5 metri, alla prima salita inizia a emettere un rumore di vecchio con il catarro che si porta dietro fino a quando la salita non finisce. Problema maggiore è che il primo parco naturale che visitiamo è in montagna.
Tra un colpo di tosse e un enfisema, “Bronco” (il camper) si trascina fin in mezzo ad una fitta foresta, dove ormai alle 22:00 parcheggiamo in retromarcia, senza distruggere nessun albero. Cena a base di te e biscotti e tutti a nanne.
Un abbraccio.
Bruttone & Pollo & Bronco (cof cof cof)