Giorno 3

Bronco

Ciao a tutti,
come preannunciato, alla fine di questa giornata, siamo arrivati in un luogo dove, non solo non c'è il wifi, ma non prende neanche il telefono.

Ma andiamo con ordine. Sveglia buon ora grazie all’amico jet lag e quindi decidiamo di andare a fare una passeggiata lungo la spiaggia a un isolato dalla nostra casa. Molto più freddo di quanto mi sarei aspettato, però è un bello spettacolo di onde, poche persone che portano a passeggiare il cane, corrono in spiaggia, surfisti e Pollo…che cerca conchiglie manco fosse una dragamine.

Setacciato un buon km di spiaggia avanti e indietro, torniamo a casa per preparare le valigie e partire alla volta della parte opposta della baia di San Francisco per recuperare il mezzo che ci accompagnerà lungo il viaggio. A parte il peso delle valigie, e l’aver preso l’autobus a gratis (per un’incomprensione abbiamo preso l’abbonamento per 3 giorni, durante i quali abbiamo notato la totale assenza di controllori), sui mezzi pubblici tutto bene.

Grazie alla nostra puntualità innata, arriviamo al punto di consegna ben 40 minuti prima del dovuto, ma vediamo già un numeroso gruppo di persone che bivaccano li fuori con una marea di valigie. “Saranno quelli che riconsegnano e che aspettano il taxi”, pensavo. Stranamente, mi sbagliavo, erano lì per il nostro stesso motivo, aspettavano la consegna del mezzo. A farla breve, avevamo 28 persone davanti. Il direttore si scusa dell’inconveniente dovuto a “…sapete ieri era festa, lo scappellamento a destra manco fosse antani, a sinistra però, come navigare in acque agitate del liquame tossico. Obiettivamente, pur tuttavia, volevo significativamente scusarmi per…ma quello è un tacchino gigante…” e avanti così per 10 buoni minuti, consigliandoci alla fine di andare a mangiare e tornare tra un’oretta che si sarebbe tutto risolto.

Seguiamo il consiglio andando in un fast food e torniamo dopo un’ora, con tutto immutato se non il maggior numero di persone spiaggiate che aspetta. Nell’attesa, ci rendiamo conto che man mano che un mezzo viene riconsegnato, i vari generi alimentari e non che sono avanzati all’interno, vengono messi a disposizione gratuitamente di chi il mezzo lo deve ritirare. Parte così una gara tra noi (sciacalli delle disgrazie altrui navigati) e dei timidi signori tedeschi di mezz’età che si fanno un po’ troppi scrupoli.

Così nel giro di mezz’ora abbiamo recuperato i seguenti generi di prima necessità: scottex, tovaglioli, spugna per lavare i piatti, pacco di pasta, detersivo per i piatti, salviette swiffer umidificate, detersivo per vestiti, bottiglia di olio d’oliva, tovaglioli di carta, nesquick, bottiglione di acqua, carta igienica, sale, pepe, pacco di riso, sacchetti per l’immondizia, sacchetti con chiusura, filtri per caffè, panni per pulire, vitamina C, pop corn da microonde, detergente per i piatti e un pacco di pringles. Il tutto praticamente sigillato (ovviamente il swiffer per pulire i pavimenti era stato cominciato, ma tanto mica si mangia).

Così dopo solo 5 ore di attesa, insieme al ricco bottino, ci viene finalmente consegnato il nostro camper: un bestione di quasi 8 metri capace di ospitare fino a 6 persone dotato di tutti i comfort: frigo, freezer, aria condizionata, riscaldamento, forno a microonde, televisione, zanzariere a tutte le finestre, forno a gas, doccia, acqua calda. Ringalluzziti ci buttiamo in strada, per scoprire dopo 100 metri che le mappe del nostro navigatore, sono rimaste al sicuro nel computer di casa, che ovviamente è dall’altra parte dell’Atlantico. Così torniamo indietro e noleggiamo il navigatore.

A questo punto le ore di ritardo sono diventate 6, ma non demordiamo e ci fiondiamo a tutta velocità verso il primo campeggio. Ed è qui che nasce l’oggetto della mail.

Il mostruoso motore 4600 cc (benzina) di cilindrata del camper che appena acceso aveva intimorito tutti nel raggio di 5 metri, alla prima salita inizia a emettere un rumore di vecchio con il catarro che si porta dietro fino a quando la salita non finisce. Problema maggiore è che il primo parco naturale che visitiamo è in montagna.

Tra un colpo di tosse e un enfisema, “Bronco” (il camper) si trascina fin in mezzo ad una fitta foresta, dove ormai alle 22:00 parcheggiamo in retromarcia, senza distruggere nessun albero. Cena a base di te e biscotti e tutti a nanne.

Un abbraccio.

Bruttone & Pollo & Bronco (cof cof cof)