Antelope canyon
Giorno 15

Tutti al lago

Ciao a tutti,
Stamattina a grandissima fatica e dopo la terza ``dai ancora 10 minuti`` ci siamo alzati per vedere l'alba sui sassi. Ancora scossi dall'esperienza sui cavalli, che dopo aver elaborato l'esperienza preferiamo in un piatto, alla griglia con un bel contorno di verdure, ci incamminiamo al freddo e al gelo aspettando che sorga il sole. Successiva passeggiata sopra il cucuzzolo di un pezzo di canyon per un percorso indicato coi sassi e poi seconda colazione.

Antelope canyon aurora
Antelope canyon aurora
Antelope canyon aurora

Al che Pollo mi guarda con gli occhioni e mi dice “non è che mi fai l’ovettooooo????”. Io ribatto:”vuoi anche la pancetta???”. Alla fine l’angioletto si spazzolerà fuori un uovo strapazzato, due fette di pancetta e due fette di pane tostato con la marmellata. Terminata la colazione da minatori, ci mettiamo in marcia direzione il lago di Powell per ammirare il famigerato Antelope canyon e il tratto di fiume a ferro di cavallo. E qui, in una giornata che non poteva regalare colpi di scena, Bruttone esordisce con un: “ho guardato la cartina ed esiste una scorciatoia, così risparmiamo almeno 30 miglia”. Pollo accetta e finiamo in una strada che per le prime 5 miglia è veramente una scorciatoia: asfaltata bene, piana, senza troppe salite, senza particolare traffico in mezzo al deserto. Poi le prime 5 miglia finiscono ed inizia una strada sterrata in salita piena di curve e tornanti a strapiombo sulla scarpata.

Scoppia la rissa: tra un “te l’avevo detto che il navigatore aveva ragione” e “ma dai c’è la facciamo”, Bronco decide e inizia a salire. Al primo tornante incrociamo che va in discesa un signore a bordo di una due posti d’epoca che scende abbastanza a cannone. Ci fa cenno di fermarci e in un perfetto inglese british ci chiede gentilmente se possiamo star fermi 30 secondi che sta facendo una gara di regolarità, si gira e torna in salita a prendere la moglie.

Non capendo bene il senso della cosa, acconsento, tanto a noi 30 secondi in più o in meno, non cambiano la situazione. Dopo 30 secondi esatti, il tipo ripassa a tutto fuoco, suona il clacson, saluta e sparisce in un nuvolone di polvere. Ripartiamo e notiamo che in direzione opposta alla nostra è pieno di auto d’epoca con un adesivo sulla fiancata con scritto

“Panamericana”, tutte con targa inglese.

Antelope canyon
Antelope canyon

Qualcosa mi sovviene alla memoria, ma a me ricorda una cosa più del tipo ferrovia, così proseguiamo nella salita con velocità di punta 10 km/h nello sterrato sempre più duro. Quando ormai sembra che la salita sia finita (ricordo a strapiombo sul vuoto e dall’altra la dura roccia della montagna senza guard rail e indicazioni di alcun genere), arriviamo ad un tornante, dove notiamo due cose: il tizio inglese di prima, effettivamente è tornato a prendere la moglie che sta facendo delle foto, due o tre tornanti più in giù di noi un altro camper sta affrontando la salita. Terminiamo la salita, parcheggiamo Bronco sul sicuro asfalto e torniamo a fare una foto all’impresa, salutando nel frattempo l’altro camper i cui occupanti hanno gli occhi più fuori dalle orbite che altro.

Proseguiamo la nostra avventura, quando sfortunatamente, lo stato ha interrotto il servizio di traghetto sul lago e quindi dobbiamo fare un giro infinito dentro un altro canyon che ci fa riguadagnare le miglia risparmiate con la “scorciatoia” e ci fa perdere un’altra ora. Decidiamo di abortire l’idea della gita al canyon e all’altro posto e arriviamo allo sperdutissimo paesino di Bullfrog dove abbiamo prenotato il campeggio. Gli elementi caratteristici del posto di villeggiatura ci sono: il lago c’è, il porto pure, la discesa per mollare la barca in acqua c’è, il campeggio anche, un albergo pure; però è tutto finito lì. Non un supermercato, non un negozio di souvenir (ma ci sono 3 negozi che vendono esche e canne da pesca), non una pescheria, non un baracchino che vende pesce fritto, nulla. Così, dopo aver parcheggiato, ci proviamo ad informare se esistono gite sul lago o si può affittare una barca o un acqua scooter per qualche ora in modo da vedere un po’ in giro.

Antelope canyon
lago di Powell

Alla parola tour, la tizia del tourist info ci rimanda al porto, quella del noleggio barche, al pontile successivo, quelli del pontile successivo al noleggio barche. Persa un’altra ora, capiamo che l’unico modo per vedere il lago da dentro è noleggiando una barca però per tutto il giorno di domani ad una cifra stratosferica (per’altro qui col fatto che la benzina costa 0,67€ al litro, la barca che ti noleggiano ha un motore di 150 cavalli ed è il più piccolo che ho visto in giro). Così scatta l’operazione nostalgia e messi il costumino, ci facciamo un bagno nel lago che a discapito dei 33 gradi esterni è ad una temperatura poco superiore i 21. Il peggio arriva a sera, quando in giro per il “paese” non c’è ovviamente nessuno, a parte dei conigli selvatici che scorrazzano per il campeggio.

A domani con altre avventure.

Bruttone & Pollo

P.s: Pollo era andata a cavallo da piccola, io mai