Così ritemprati dal sole mattutino, abbiamo inforcato le bici e in versione pic nic ci siamo diretti verso lo stadio locale, dove in un campo lì dietro, erano allestiti i locali Highland Games. Questi giochi sono una specie di olimpiadi della zona con specialità assurde: lancio del sasso (che pesa 15 chili), lancio del sampietrino legato ad una corda, lancio del sasso di prima però più grande legato ad un pezzo di ferro, lancio del tronco, gara di ballo popolare, corsa nel campo con la bici, corsa a piedi nel campo, corsa campestre e salto in lungo.
A parte le discipline più noiose come la gara di danza (quattro bambine che ballano sempre la stessa roba con due malcapitati a far da giudici e due altrettanto malcapitati a suonare con la cornamusa tutto il giorno le stesse due canzoni a ripetizione…Pollo entusiasta), il resto era anche interessante, soprattutto il lancio del tronco; non scherzo, questi lanciano da soli un palo di 10 metri e l’obiettivo è quello di fargli fare un giro su se stesso e valutare l’esito della prova in base a come cade: se cade dritto rispetto a come è stato lanciato allora il lancio è perfetto, se si discosta dalla verticale, il punteggio è sempre peggiore fino ad arrivare al non riuscire a farlo girare per cui si prende zero.