Highland Games
Giorno 8

Highland Games

Ciao a tutti,
dopo la lavata di ieri, oggi il tempo è stato decisamente clemente e, a parte non aver dormito per un vicino di tenda che russa peggio di un trattore, abbiamo preso solo 3 gocce in tutta la giornata (in tenda non ci sono i muri, quindi anche il vento o la pioggia fanno rumore, figurati uno che russa forte anche se è a 10 metri nel silenzio totale).

Highland Games
Highland Games

Così ritemprati dal sole mattutino, abbiamo inforcato le bici e in versione pic nic ci siamo diretti verso lo stadio locale, dove in un campo lì dietro, erano allestiti i locali Highland Games. Questi giochi sono una specie di olimpiadi della zona con specialità assurde: lancio del sasso (che pesa 15 chili), lancio del sampietrino legato ad una corda, lancio del sasso di prima però più grande legato ad un pezzo di ferro, lancio del tronco, gara di ballo popolare, corsa nel campo con la bici, corsa a piedi nel campo, corsa campestre e salto in lungo.

A parte le discipline più noiose come la gara di danza (quattro bambine che ballano sempre la stessa roba con due malcapitati a far da giudici e due altrettanto malcapitati a suonare con la cornamusa tutto il giorno le stesse due canzoni a ripetizione…Pollo entusiasta), il resto era anche interessante, soprattutto il lancio del tronco; non scherzo, questi lanciano da soli un palo di 10 metri e l’obiettivo è quello di fargli fare un giro su se stesso e valutare l’esito della prova in base a come cade: se cade dritto rispetto a come è stato lanciato allora il lancio è perfetto, se si discosta dalla verticale, il punteggio è sempre peggiore fino ad arrivare al non riuscire a farlo girare per cui si prende zero.

Highland Games
Highland Games

Il bello di questo sport avviene quando inavvertitamente, il tronco si spezza a metà per la forza con cui è stato lanciato e quindi si prende quello di scorta che però pesa di più; così per poter far gareggiare tutti, si son messi lì a segarlo a mano. Adesso, se non avete mai segato a mano un ramo, già quello richiede un notevole sforzo fisico, ma qua parliamo di un tronco di un albero…una sola persona ci ha messo meno di 3 minuti e poi ha ripreso la gara come se nulla fosse successo.

Il bello di queste gare è che sono fatte per mettere tutti nelle condizioni potenziali di vincere; così capita che nella gara in bici, un anziano che di solito trovi in mezzo alla statale nell’ora di punta, parta con tre quarti di giro di vantaggio, mentre l’adolescente che gareggia con i bambini per la corsa campestre parta 10 metri in meno. E devo dire che il metodo, in prima valutazione assurdo, premia anche quelli che meno avrei pensato potenziali vincitori: un bambino di un metro e 10 vince la gara di corsa contro ragazzi più alti e più grandi di lui e ragazze che stracciano i coetanei.

Il tutto è contornato da un paio di commentatori ufficiali che tra le altre cose ci narrano che Garibaldi per finanziare la spedizione dei Mille aveva chiesto un prestito ai cittadini di Stirling e che una volta completata la spedizione li abbia restituiti permettendo così ai locali di completare il monumento all’eroe nazionale Mel Gibson…ehm…William Wallace…per me è una balla, ma vai a sapere…sembra che addirittura nel museo locale ci siano lettere di Garibaldi a testimoniare il tutto… Finendo presto la giornata (alle 5 e mezza eravamo già in campeggio), stasera pasta col ragù fatto in casa (cioè in tenda) e insalata.

A domani con nuove notizie storiche vere (o presunte).