Montiamo in sella, e iniziamo a fare amicizia con l’animale che per obbedire agli ordini, obbedisce abbastanza, ma il mio ha un appetito vorace e appena la marcia si blocca, si tuffa subito a mangiare qualsiasi erbaccia gli capiti a tiro. Nel frattempo la nostra guida indiana, sempre nella lingua mista gesti, molti gesti, inglese, spagnolo, italiano, tedesco, prova a darci dei consigli su come cavalcare e una sommaria descrizione dei vari pinnacoli che troviamo intorno a noi.
Ogni tanto ci fa fare anche una leggera accelerazione e qui il cavallo che normalmente è anche abbastanza comodo, diventa una specie di montagna russa dove devi metterci gran del tuo per non finire sottosopra, anche perché il percorso si snoda lungo il pendio di un monolite e quindi è tutto un sali e scendi. Comunque dopo i primi 5 minuti, siamo un tutt’uno con l’animale e riusciamo a fargli fare quasi sempre quello che vogliamo. Pollo prova pure a psicanalizzare il suo per tutto il tragitto, però con scarsi risultati.
Dopo altro quarto d’ora la nostra guida ci spiega i nomi dei vari cavalli, così scopriamo che il mio si chiama “Mustang” (e non “ma ‘ndo vai?”) e quello di Pollo “Apache” (e non “bravo bello, vai piano che ti faccio una carezzina”). Dopo un’ora e mezza di foto e video più o meno riusciti, descrizione del nome degli stessi sassi, dei nomi dei cavalli e consigli a caso, torniamo da
Bronco, più felici che mai di riabbracciarlo. La discesa da cavallo ha quel nonché di traumatico: gli arti inferiori non sono pervenuti e rispondono un po’ a caso.
Arriviamo così in campeggio vista monoliti dove ceniamo e ci buttiamo a letto con l’obiettivo di vedere l’alba domani mattina.
Un abbraccio.
Pollo & Bruttone
P.S: ma i cervi sono aggressivi? Nella guida del parco, dice che se gli si dà da mangiare diventano cattivi e possono mordere, noi ieri stavamo preparando la cena, quindi io fuori non ci uscivo.
P.S.S: Estratto di dialogo tra me e Pollo durante la gita a cavallo
Bruttone:”al mio ho fatto una carezzina e sembra vada meglio”
Pollo:”se accarezzo il mio, si ferma e non riparte più”