Manchester
Giorno17

Piedi alla griglia

Ciao a tutti,
Ripartiamo da ieri sera. Per poter prendere la rete wifi a gratis ci rechiamo tipicamente in paese (su 8 campeggi che abbiamo girato solo 2 avevano il wifi gratis). Così come da buona abitudine entriamo però nell'unico pub che vuole rimanere vecchio stampo e non ha il wifi.
Così abbandonati i buoni propositi, ci prendiamo una birretta a testa e rimaniamo invischiati in una discussione divertente tra pensionati alcolizzati sulla politica inglese.
Appena scoprono che siamo italiani, parte una mitragliata di domande su come è il tempo, come è la politica, come sono le strade, dove siamo stati in Inghilterra…

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Durante la conversazione scopriamo due cose: anche qua si prendono in giro tra inglesi del nord e del sud (quelli del nord considerano quelli del sud snob) e che gli accenti cambiano come se piovesse. Infatti dopo due settimane in Scozia il nostro orecchio si è abituato ad ascoltare e parlare con un accento che qua al centro non capiscono e noi non capiamo loro, il che genera una serie di fraintendimenti assurdi con ulteriori battute. Altra cosa che abbiamo scoperto è cos’è il black pudding. Sempre visto al supermercato, questa salsiccia rossa scura grande quanto un salame è usata tipicamente a colazione, fritta e servita insieme alle uova; per nostra sfortuna il barista irlandese ne ha un pezzo ed è così infame da farcela assaggiare: gusto pervenuto calzini aroma mortadella. Così prese altre due birre per cambiare il gusto all’apparato digestivo (la offrono, vuoi che facciamo brutta figura a non finirla…), andiamo a nanna e stamattina, dopo aver scoperto che la nostra tenda galleggiava su una pozzanghera enorme grazie alle piogge dei giorni scorsi, la smontatiamo e baciati dal sole mattutino partiamo.

Prima fermata…fabbrica di ceramiche…il nome traeva un po’ in inganno perché parlava di fabbrica di teiere, ma noi convinti fosse un gioco di parole misto a humour inglese (che dopo l’esperienza di ieri sera, riusciamo a capire ancora meno) ci entriamo. In realtà il cartello non mentiva e questi fanno veramente solo teiere. E di tutti i tipi: normali, a piramide, a forma di zaino, camper, roulotte, macchina, camion, juke box, radio anni 30, televisione, elicottero, nave, cucina economica, gatto, cane e tutte addobbate di mille dettagli. Entusiasti da questa scoperta, siamo presi dall’irresistibile desiderio di comprarne cinque, ma siamo improvvisamente arrestati dal prezzo decisamente eccessivo.

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Così ritorniamo mogi mogi alla nostra auto e ci incamminiamo verso il Peak District National Park che rischiamo di non trovare a causa di una errata interpretazione dei cartelli stradali inglesi. L’unica sfortuna è che il tempo inglese ci aspetta e quindi siamo accompagnati da una pioggia battente. Però ieri ci siamo ripromessi di provare una tipica cosa degli inglesi in campeggio: il barbecue portatile, ovvero una terrina di quelle della Cuki in alluminio con una griglia sopra e la carbonella sotto. Qua la usano ovunque per farci la grigliata a qualsiasi ora del giorno. Ovviamente se non diluvia…e qui di acqua ne viene giù un secchio. Così montata la tenda piccola, fatta la doccia tutti e due, non demordiamo e appena smette di piovere accendiamo il vaso di Pandora. Dopo tutta quell’acqua, un po’ di caldo ci pare un sogno, così ci allunghiamo sopra i piedini bagnati necalzini fradici…il vicino è venuto a vedere se eravamo matti o semplicemente ubriachi.

A domani con nuove avventure.

Pollo “prova prova che ti si scaldano i piedi a buso”
Bruttone “se mi avvicino un altro po’ mi si cuociono i piedi oltre alle salsicce”