Scozia
Giorno 11

Mangiati vivi

Ciao a tutti,

Come preannunciato nella mail di ieri, stamattina ci siamo svegliati di buon ora (tipo per le 9 e mezza) e ci siamo fiondati al centro da cui partono le spedizioni per vedere le renne. Dopo esserci uniti ad un gruppo di una ventina di persone con numerosi bambini, ci siamo arrampicati per la montagna in un sentiero ricco di mirtilli, lungo il quale la guida ci spiegava la storia dell’introduzione delle renne, il numero, come fanno a tenere sotto controllo la popolazione; ma di tutte queste cose, Pollo non ha afferrato una sola parola in quanto il sentiero era contornato di piante di mirtilli che abbiamo scoperto, sono sconosciute ai locali.

Morale della favola, una nonna nel gruppo (che aveva chiesto a Pollo cosa stesse mangiando) e Pollo immerse nel verde a mangiare mirtilli come se non ci fosse un domani. Non tutti i mirtilli però vengono per nuocere e quindi scopriamo che nel gruppo ci sono anche una coppia di turisti inglesi che erano con noi al Lake District e sono qui con una figlia piccola alla quale Pollo rifila in bocca un mezzo chilo di mirtilli con un perentorio “Tò, mangia…ma che gli spiego a questi che non capiscono…”. Dopo aver spazzolato la produzione annuale scozzese, finalmente arriviamo al recinto dove tengono una mandria di renne… e all’avvicinarsi degli erbivori, già preparo l’accendino per la griglia.

renne scozia
Renne scozia

Come sempre, avevo fatto male i miei conti e non solo questi capridi di 100 chili col cervello di gallina vogliono sbranarti perché hai una manciata di loro cibo in mano, ma vengono aiutati nel tentativo di mangiarti da una nube costante di moschini. Anche io pensavo alla stessa cosa…i moschini mica mordono…mi son dovuto ricredere quando mi son ritrovato la faccia piena di brufoli come quando avevo 16 anni…i moschini mordono e pure tanto.

Così, delusi dal mancato pranzo a base di renna, ci mangiamo il nostro panino tristezza e ci dirigiamo verso la più vicina distilleria per il tour illustrativo di come si produce il whisky…è uguale alla grappa solo che usi l’orzo e lo fai invecchiare in botti, fine del metodo. Ma tralasciando i seppur interessanti metodi di produzione, veniamo avvicinati ad un tavolo per gli assaggi dove un simpatico ragazzotto ci spiega la rava e la fava del gusto dell’invecchiamento, delle botti, della tostatura…in pratica ci mette li tre bicchieri di roba e ogni sorso sembra di aver preso un pugno in faccia da quanto forte è… io dovendo guidare faccio a metà con Pollo che a metà del secondo bicchiere è in ginocchio presa dalle visioni e parla con il pupazzo di una mucca come se fossero amiche da una vita. Recuperato del contegno e caricata Pollo in macchina che ancora straparla di erba che droga le pecore (“per quello sono così stupide…”), ci allunghiamo verso il famoso Lockness per vedere se col whisky, una fettina di mostro lacustre la offrono. Anche questo giro un buco nell’acqua.

Scozia
Scozia

Quindi con Pollo ripresa dalla sbronza pomeridiana di cui non ricorda nulla, visitiamo un castello distrutto e per sera siamo seduti al pub del nostro paese sperduto nei monti dove ci buttiamo sulle specialità scozzesi: uovo scozzese (uovo sodo impanato con la salsiccia, impanato sul serio e fritto) e haggis (non i pannolini, ma la consistenza è simile…almeno a quello pieno).

A domani con una nuova avventura notturna….

Pollo: noooooo, non capisciiii!!! si sente la botte di sherry.
Bruttone: Pollo, la botte non devi leccarla.