Giorno 16

Roskilde - Prove da Vichinghi

Dopo lo smontaggio della tenda e ripartenza da ovunque fossimo a dormire per riavvicinarci a Roskilde, dove con abile mossa e sguardo ricco di tristezza, l'altro ieri ero riuscito ad accalappiare l'attenzione (e soprattutto la pietà) di quella che probabilmente è il capo del museo delle navi di Roskilde per la possibilità di non dover pagare il biglietto per accedere ad una attività del giorno dopo. Con un bel permesso autenticato sullo scontrino del biglietto, siamo riusciti a rientrare nel museo il giorno seguente (cioè ieri), per lasciare i nostri abiti civili, indossare elmo, scudo e ascia e imbarcare un carico di sassi (non ho sbagliato a scrivere, sassi) per andare a saccheggiare il paese vicino su una vera nave vichinga ricostruita.

Roskilde

Volendo stare subito al centro della battaglia, ci posizioniamo nei posti più vicini al comandante, il quale invece di un arco e delle frecce da scagliare contro alcuni bambini a caso (ricordo l’uguaglianza della popolazione locale sotto i 10 anni, son un brevetto della Lego, se perdi un pezzo te lo danno uguale), ci rifila un remo a testa ed in inglese ci spiega come remare. Fortuna delle fortune è che essendo i primi, siamo anche quelli che danno il ritmo alla vogata degli altri 4 che compongono la rispettiva fila (totale file 2 una a destra e una a sinistra, dritta o mancina, babordo o tribordo, due parole inglesi impronunciabili). Il comandante per spiegare questa cosa ci ha chiesto rispettivamente come ci chiamiamo, e dopo aver sentito la nostra risposta, ci ha subito ribattezzati in Eric e Karol.

Dopo essere usciti a remi dal porto (15 minuti di remata a ritmo da passeggiata in via Mazzini, dato che le file erano piene di bambini che provavano a darsi il remo di legno di 2 metri nei denti), abbiamo issato la vela e guidati da un incredibile timoniere inglese ubriaco marcio già a mezzogiorno (uno dei bambini del remo di prima, continuava a sbagliar strada), abbiamo navigato per un’oretta nel fiordo. Quando è giunta l’ora di rientrare, l’ottimo timoniere, per un pelo non parcheggia la barca su un palo di cemento che tiene il faro del porto (non scherzo, 10 centimetri da fare la fine di Schettino).

Tolto il timone al giovane kamikaze e riconsegnatogli il whisky, siamo riusciti ad attraccare il battello e a tornare sulla terra ferma sani e salvi. Colti dall’impeto di questa avventura ci siamo diretti verso il ritrovamento di Trellerborg, ovvero un paese vichingo ricostruito, dove è necessario avere l’esperienza di Rambo per evitare il campo minato lasciato dalle pecore che tengono bassa l’erba.

Ribe

Per terminare degnamente la giornata, siamo passati da una fabbrica di birra dove il titolare alla richiesta della Pollo di poter assaggiare delle birre, c’è ne ha date 4 bottiglie. Depositate le 2 casse acquistate e la Pollo sul sedile del passeggero, ci siamo avvicinati a Ribe, dove le nostre avventure sono proseguite nella nottata, dove, grazie ad un nuovo buchino apparso nel materasso a metà nottata ci siamo svegliati entrambi convinti di essere ancora in barca, mentre in realtà era l’onda prodotta dal movimento dell’altro che ci spostava il materasso.

Comunque non ci siamo arresi e stamattina (risvegliati praticamente per terra), abbiamo scovato e riparato (in realtà ha fatto tutto la Pollo, io stavo asciugando la tenda dato che stanotte è piovuto) il danno. Vedremo stasera se la riparazione è riuscita a regola d’arte o se dobbiamo scrivere al sig. Quechua per lamentarci della scarsa resistenza agli urti dei suoi materassi.

museo vichingo

Ancora entusiasti dall’esperienza della nave, ci siamo subito fiondati a vedere il tanto rinomato museo vichingo della più antica città vichinga, per scoprire che è una fregatura totale con quattro ossa buttate li a caso, quattro pezzi di ferro rugginosi e pochissime spiegazioni; insomma volevamo scoprire chi erano i vichinghi e ne sappiamo meno di prima.

Delusi, ma non arresi, dopo aver mangiato ci siamo diretti a Kolding dove però siamo giunti un po’ troppo tardi per visitare sia il museo di arte e design (ormai siamo drogati di design), sia il castello (chiudono entrambi alle 17:00). Ci organizzeremo meglio per i prossimi giorni.

P.S: scesi dalla barca Pollo è pensierosa. Le chiedo:

B: “Cosa c’è che non va?”
P: “Eh…mi fan sentire ignorante…”
B: “Chi?”
P: “Eh, i due bambini!!! Hai sentito come sapevano bene l’inglese??”
B: “………ovvio che lo sapevano bene…….Sono Inglesi!!!!”