Giorno 1

Ciambelle al pesce fritto!

Ciao a tutti,
Partiamo subito ringraziando Bruttone Sorella e Cognato che ci hanno scortato dalle 03.00 del mattino all'aeroporto a Milano dove inizia il nostro viaggio. Già qui dovevo iniziare a capire che non sarebbe stato un viaggio facile, dato che quelli della compagnia aerea provano a ucciderci rifilandoci una brioche salata per colazione ripiena di formaggio e passata di pomodoro.

San Francisco
San Francisco

Fregatura culinaria a parte, atterrati a Londra e sbrigati i vari giri di controlli di sicurezza, scopriamo che un genio ha messo davanti alla stanza “multi-religiosa” un calcio balilla gratuito. Ci avviciniamo con timore, pensando che sia stato messo lì per svagare i bambini, così un po’ intimoriti per 5 minuti lo lasciamo da solo. Dato che in 5 minuti nessun bambino lo ha neanche guardato, preferendo i vari tablet, ci fiondiamo subito e inizia la sfida.

La tensione però sale subito alle stelle quando scopriamo che l’omino portiere è stato erroneamente montato troppo distante dalla porta e quindi se arrivi in ritardo, ti fai autogol. Al secondo gol preso in 5 minuti, Bruttone rintraccia e maledice tutti gli avi del progettista fino alla terza generazione. Dopo 10 minuti le sorti si invertono ed è Pollo a maledire il progettista.

Incuriositi dai nostri schiamazzi, si crea intorno a noi un capannello di bambini che di lì a 5 minuti inizieranno a imprecare peggio dei vecchi al bar quando sbagliano a buttare la briscola. Capito di aver fatto proseliti terminiamo la partita e lasciamo le nuove leve a farsi scomunicare.

Così saliti sul nuovo “piccione di ferro” ci pappiamo le 11 ore di volo (sarebbero 10 ma abbiamo un ritardo di un’ora), continuando a mangiare qualsiasi cosa ci capiti a tiro, tant’è che il vicino di sedile impressionato dal nostro alito a base di carogna inizia a offrirci gomme da masticare come non ci fosse un domani. Raggiungiamo il continente americano dove sbrigati i vari controlli doganali, iniziamo ad avventurarci per questa simpatica cittadina di San Francisco diretti alla nostra stanza prenotata con AirBnb.

Golden Gate Bridge museo
Golden Gate Bridge museo

A parte aver incrociato la versione USA del barbone che canta sotto casa nostra “…brasil, brasil…a gho l’osel che pesa un chil…”, arriviamo incolumi a casa per scoprire che ha delle regole tutte sue (non esiste un proprietario, sembra più un ostello che altro), ma distrutti dal viaggio ci buttiamo a nanne dopo quasi 25 ore di veglia.

Grazie al jet lag, ci risvegliamo alle 4 del mattino ora locale e alle 5 siamo operativi con un unico obiettivo: fare colazione.

Così ripreso un bravo autobus, vediamo poco distante da una fermata un negozio aperto che vende le tipiche ciambelle. Smontiamo al volo e entriamo in questo posticino caratteristico dove una pimpante ragazza cinese ci propone diverse varietà. Ne prendiamo una a testa e ci sediamo a mangiare. Il gusto che arriva ci fa capire che il negozio è probabilmente un franchising del ristorante cinese di fianco. La mia ciambella che ho preso normale, senza roba sopra, ha il gusto del pesce fritto, quella di Pollo, sa di pesce fritto con il cocco (un premio a chi indovina con cosa era ricoperta).

Certi che sta cosa ci accompagnerà per la giornata e anche a causa di una cartina non proprio completa con tutte le linee degli autobus, ci incamminiamo sulla collina di Presidio per raggiungere il Golden Gate Bridge che sicuramente a quell’ora è aperto. Nel tragitto, immersi in una foresta di eucalipti, ci incrocia la strada un coyote che non è altro che un cane con la coda pelosa, ma essendoci solo noi per strada, un po’ di strizza la prendiamo.

Visitato il ponte e capito quale autobus prendere, passiamo la giornata dentro ai musei del Golden Gate park (che Pollo rinomina Colgate park), tra arte moderna e bambini che urlano dietro a pesci che passano nell’acquario del museo di scienze.

Arrivati a casa alle 17, ci buttiamo a letto per un riposino per risvegliarci stamattina alle 6.

 

Mentre Bruttone scrive (c’è un cambio di autore) rientra una ragazza che dorme in salotto (il letto è dotato di una tenda per la privacy). Questa Heidi dai capelli biondi e rosa ieri sera è tornata alle due e ha fatto un baccano pazzesco lasciando sul tavolo in cucina un cappello con le paiettes blu, ma stamattina alle sei e mezza è uscita per una passeggiata in spiaggia evidentemente. Il dubbio viene perché la si è vista rientrare in casa con le scarpe in mano e

i piedi completamente impanati di sabbia.