Sequoia park (USA)
Giorno 7

Animaletti

Ciao a tutti,
grazie alla potente medicina locale e all'acquisto di una coperta, la nottata prosegue bene e ci vede già sulla via della guarigione (non so cosa ho preso, ma è meglio del latte e grappa). Belli pronti, iniziamo la giornata con la prima profezia di Bruttone:``...è una settimana che siamo qui, e non è ancora piovuto...``. Così preso il primo autobus, ci infiliamo nella foresta alla scoperta delle sequoie giganti e per mettere a frutto gli insegnamenti del ranger Magghi di qualche giorno prima, decidiamo di arrampicarci per un sentiero sperduto in mezzo al bosco alla ricerca dell'incontro con qualche animale locale

Sequoia park (USA)
Sequoia park (USA)

Salita e discesa la montagna, di animali manco mezzo, ma nel compenso, ci sta passando il raffreddore a forza di respirare aria di montagna (che qui è fine, visto che siamo a 2100 metri sul mare). Nel frattempo si è fatto mezzogiorno e oltre ai soliti scoiattoli, che però nel panino non accettano di entrare, non si è visto ancora nulla. Così decidiamo di trascorrere il pomeriggio nella parte sud del parco. Trasportati dagli infaticabili autobus locali (la navetta è gratis dentro al parco e ne passa uno ogni 10 minuti), arriviamo ad una radura enorme, dove decidiamo di fare il percorso per anziani in piano senza sbalzi che non arrampica, semplice semplice che siamo stanchi e abbiamo lasciato fazzoletti in ogni cestino del parco.

Mentre camminiamo, intravediamo un gruppo di turisti che decidono improvvisamente di tornare indietro e ci avvisano che poco più avanti pare esserci un orso. Ci guardiamo e decidiamo che è un buon giorno per decidere che sapore ha l’orso, quindi proseguiamo e guidati dal rumore delle foglie che si muovono, arriviamo a tu per tu, non solo con un orso, ma con una mamma orso e due piccoli che come tutti i cuccioli ne fanno di tutti i colori.

Sequoia park (USA) orso
orso Sequoia park (USA)

Fregandocene del rischio di diventare la cena dell’orso, ma accompagnati da altri 4 folli come noi, decidiamo di fare una serie infinita di foto mantenendoci a distanza di sicurezza. Ammetto che preso un po’ dalla foga di fotografare i piccoli, ho perso di vista la mamma e mi son trovato a meno di 5 metri dalla stessa che aveva iniziato a fiutare i biscotti nello zaino, però se son qua che scrivo, almeno le mani le ho salvate (e anche il resto del corpo…)

Salutato il trio ci dirigiamo a riprendere l’autobus e a fare la nanna.

Un abbraccio.

Bruttone & Pollo.

 

P.S. (By Pollo) in realtà nel percorso della mattina ad un certo punto, quello in cui non vediamo anima viva da un’ora (cosa strana), né bambini urlanti, né asfalto per terra (insomma eravamo alla fine del mondo) sentiamo a pochissimi metri da noi un paio di rami che si spezzano…ci siamo visti già morti nelle fauci dell’orso. Io malaticcia decido di dare istruzioni ad Bruttone di salvarsi, mentre io per fargli guadagnare tempo mi sarei data in pasto alla bestia…cosa non si fa per amore

P.P.S. (By Bruttone): sono indeciso se scrivere: 1 – l’erba cattiva non muore mai. O 2 – manco malata la vogliono mangiare. A voi la scelta, do il via al sondaggio.