surfisti australiani
Giorno 7

Sals Chetchup-maionesss???

Oggi giornata pregna di avventure. Partiti veramente all'alba da Apollo Bay, ci siamo ``scontrati`` con la folla di giovani e meno giovani che vanno a fare surf sulle coste. Sono uno spettacolo notevole (Pollo si è rifatta bene gli occhi con ‘sti fustini del Dixan); sia per l'armamentario di roba che si portano dietro, sia per il coraggio che hanno. Infatti, la temperatura odierna non superava i 20 gradi e questi, dopo essere usciti dall'acqua, si toglievano la muta e restavano con le chiappe all'aria, belli bagnati. Probabilmente, le regole dello sport, vietano l'accesso alle mamme, altrimenti sotto la muta minimo minimo la canottiera di lana devono mettersi...

Apollo bay
surfisti australiani

La bellezza di questo sport ci ha subito preso, e infatti a Torquay, ci siamo fiondati a fare shopping. Alla vista dei prezzi, lo sport preferiamo guardarlo seduti in divano (una tavola costa oltre 850 dollari australiani, ovvero circa 600 euro).

Comunque, tra un surfista e un’onda da guardare, ci siamo resi conto che eravamo un po’ in ritardo per arrivare a consegnare Nino (oltre al fatto che la tipa del noleggio ci aveva detto che le autostrade di Melbourne vanno pagate prima di essere fatte, pena una multa salatissima. A farla breve, abbiamo girato un’ora per cercare il tourist info e avere conferma che sono gratis, se ci si tiene fuori dal centro).

Spremuto fino all’ultimo cavallo vapore del nostro mattone, siamo arrivati con solo 20 minuti di ritardo, ma avendo telefonato per avvisare, la gentile signorina ci ha detto che non c’erano problemi (al contrario al motore di Nino, che forse avrà bisogno di una messa a punto…).

on the roa australia
on the road australia

Ma qui arriva la scena: essendo il noleggio praticamente a 5 km dall’aeroporto, quindi molto fuori città, la signorina ci chiede se vogliamo un taxi. All’arrivo del taxi, noto la diversità dei geni dell’autista (qua sono tutti biondi e pallidini). Infatti si presenta con le caratteristiche fisiche del venditore del kebab di via Roma. Carichiamo la nostra roba e ci dirigiamo verso l’albergo. A metà strada suona il telefono al tassinaro che inizia a parlare una lingua sconosciuta (indi probabilmente) e si fa la sua bella discussione su tutto e di più mentre arriviamo in albergo! Al chiedere il conto, mancava un kebab omaggio. Arrivati sani e salvi, ora iniziamo ad esplorare questa metropoli.

 

Pollo “voglio imparare a fare surf”

Bruttone “ma secondo te, Nino ai 130 ci arriva???”