Sydney pioggia
Giorno 10

Sydney in the rain

Come si capirà dal titolo, oggi, diluvio universale a Sydney, che però non ha danneggiato i nostri piani. In onore al nostro nemico giurato di queste vacanze, siamo andati a vedere un giardino della pace e della fratellanza, in mezzo ai palazzoni e al traffico, che i cinesi locali si sono costruiti, facendola poi passare per uno scambio di doni tra la città e la madre patria.

Ma l’apice della giornata si era già raggiunto alle 08:20. Infatti, dopo aver mangiato in camera una fetta di pane con la marmellata e una tazza di te, ci siamo recati in visione al mercato del pesce più grande dell’emisfero sud (e il secondo più grande del mondo dopo quello di Tokio o Kyoto) oltre a decine di banchi di tutti i pesci freschi che di solito troviamo surgelati da noi, ci siamo imbattuti in una serie di rosticcerie, più friggi tutto, più pesce crudo, più piadineria, più panini, più ristorante cinese tutto insieme

Sydney mercato pesce
Sydney tea house

Con una tale tentazione, e dopo aver fatto una così parca colazione, come non resistere. Abbandonata Pollo a spiegare ad una tizia che parlava solo un misto di mandarino e inglese, mi sono avvicinato ad uno dei paradisi della vita: il banco delle ostriche! In questo angoletto trovo un simpatico ragazzotto che le uniche parole che mi dice sono:”mezza dozzina? una dozzina?”. Punto per la dose più bassa e raggiungo Pollo, che nel frattempo ha finito la trattativa e si ritrova nel piatto mezzo oceano pacifico fritto nell’olio del peschereccio, stringendo tra le mani una mezza dozzina di ostriche crude, appena aperte.

Al solo vederle, l’invidiosa di tale ben di Dio, mi guarda e mi fa: se sapevo che si poteva prenderne metà, non mi prendevo il fritto (altro tipo di cottura non esisteva). Troppo tardi, penso io, che guardato alle spalle da un nonno invidioso che aspetta un altrettanto invidiosa nonna in bagno, me le sparo giù come fossero una tazzina di caffè. Unico neo, scambio un’ostrica con un pezzo di non ben identificata creatura del mare fritta (credo maiale di mare).

Sarà stata la roulette russa di ostriche, sarà stato il freddo (sarà stato il fritto???) fatto sta che Pollo a metà mattina non si sente bene, così ci fermiamo alla tea house nel giardino della fratellanza, a guardare papere che rubano il cibo alle carpe, carpe che si mangiano le papere, e kiwi che bevono.

Sydney tea house
Sydney opera by night

Osserviamo lo scorrere della natura, nell’assenza del tempo e dello spazio dati dall’assaporare il te cinese riflettendo su quanto è bella la natura. Il resto della giornata trascorre abbastanza bene, se non fosse che camminiamo per un sacco di tempo sotto un diluvio incessante.

Pollo: sarebbe quasi da farsi una merendina, ma abbiamo finito di fare la colazione un quarto d’ora fa…

Bruttone: cosa avevamo detto??? che in viaggio di nozze qualsiasi cosa ci piacesse prendere lo avremmo preso…e allora pesceeeeee!!!!

Pollo: si ma intendevamo tour, oggetti strani, attività…non pesce fritto alle 8.20 di
mattina…Bruttone, Bruttone…non credo che riesci a finire un’aragosta da solo…o si????