Considerata questa mancanza di design, abbiamo deciso di andarlo a comunicare alla nostra nuova amica di Facebook, la sindachessa della Danimarca, nella sua dimora estiva. Sfortunatamente non ci ha ricevuto e la relativa casa che volevamo visitare è occupata da lei medesima. Quindi abbiamo dovuto girare i tacchi e andare a visitare la chiesa con le tombe di tutti i regnanti (chiesa costruita da Harold Bluetooth, come quello del telefono, siamo ancora qua che ridiamo). La vecchina ha già fatto fare il modello della sua futura tomba e quella del marito e lo ha già esposto in chiesa; è un uovo gigante di cristallo dove troverà posto lei e l’anziano marito (una pacchianata, ci manca la neve che cade da sopra quando la si agita e un leone di San Marco e potevano venderla a Venezia come gondola con la neve).
Colpiti comunque da quanto fatto realizzare dai suoi predecessori con maggiore buonsenso, ci siamo tuffati a capofitto nel mondo navale vichingo, dove in un’ansa del porto hanno ricostruito (rigorosamente a mano) un putiferio di navi piccole e grandi in pieno stile vichingo.
Con la più grande, un gruppo di pazzi, un paio di anni fa ci ha navigato fino in Irlanda e ritorno (fortunatamente per loro con radio, GPS, radar, ma rigorosamente a vela e remi). Presi dall’enfasi per questi grandi guerrieri nordici stasera ci siamo pappati una cinquina di smollebrod ( = bruschetta), con salmone e caviale (quello che credevamo un burro piccolo si è rivelato un cubo di lievito di malto puzzone).
Domani iniziamo le grandi manovre per il ritorno a casa che dovrebbe essere previsto per fine settimana prossimo.
P.S: domanda del viaggio: ma a cosa serve l’ambasciatore, e soprattutto chi lo paga? E soprattutto, come si diventa ambasciatori? e tutta la gente che lavora per lui cosa fa oltre a rifare documenti a chi li perde o ne è stato derubato?